Vitamina D, le nuove evidenze sulla salute mettono in discussione tutto: ecco su cosa potrebbe interferire

Se assumi quotidianamente la vitamina D poiché pensi che sia un toccasana, c’è qualcosa che dovresti sapere: si parla di interferenze

Sono sempre di più gli integratori disponibili sul mercato: questi prodotti, sebbene non siano dei veri e propri farmaci, di fatto sono molto utili per compensare qualche specifica carenza e quindi per sentirsi meglio a livello fisico o mentale. Sebbene oggi siano utilizzati da tutti e spesso assunti con leggerezza, di fatto andrebbero presi se e solo se un dottore individua una specifica carenza da compensare: ecco quindi cosa sapere sulla vitamina D.

Le interferenze della vitamina D
Le interferenze della vitamina D: ecco cosa si è scoperto (insideweek.it)

La vitamina D è una delle pillole integrative più comprate e più assunte nel mondo: questo ingrediente, infatti, agisce come un vero e proprio ormone e influisce sul processo intestinale dell’assorbimento del fosforo e del calcio. Inoltre, contribuisce alla mineralizzazione delle ossa, nonché alle attività del sistema immunitario. Di recente, però, degli studiosi hanno scoperto che potrebbe interferire con alcuni farmaci: ecco cosa si sa.

Le interferenze della vitamina D, massima attenzione

A parlare di queste interferenze è stato un documento condiviso dalla European Chemical Agency: in riferimento ai bioacidi utilizzati per eliminare i roditori, che solitamente contengono elevate quantità di vitamina D, l’Agenzia riferisce che questo elemento può essere considerato un interferente endocrino poiché è dotato di attività ormonale endocrina.

Le interferenze della vitamina D
Le interferenze della vitamina D: ecco cosa si è scoperto (insideweek.it)

In questo senso, può modificare l’equilibrio fisiologico e questo vale anche e soprattutto perché si tratta di un elemento lipofilo: questo significa che, se assunta in quantità eccessive, quella che non viene assorbita rimane nel corpo e lì si accumula.

Questa notizia ha fatto puntare i riflettori sulla vitamina D e, in particolar modo, ha scatenato qualche esperto che considera il documento eccessivo: tra i più scettici c’è l’ANSES, che sostiene che i rischi legati alla vitamina D come interferente endocrino sono tali se e solo se il sovradosaggio è davvero consistente.

Si consiglia, quindi, di assumere questo integratore quando il medico individua una reale carenza e nelle dosi da lui suggerite, evitando di esagerare o fare completamente di testa propria. Nello specifico, gli esperti suggeriscono di preferire i medicinali agli integratori, per quanto riguarda la vitamina D. I primi, infatti, contengono spesso e volentieri dei foglietti illustrativi più specifici per quanto riguarda i sovradosaggi e le interferenze, quindi anche in merito alla posologia.

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