Svolta tassi mutui nel 2024: scendono fortemente e gioiscono i cittadini

In fatto di mutui il 2023 è stato un anno davvero difficile, ma come si evolverà la situazione nel 2024? Ci sono buone notizie

L’anno trascorso è stato tutt’altro che semplice sul fronte degli interessi legati finanziamenti legati all’acquisto della prima casa. Il costante ed inarrestabile incremento dei tassi da parte della Bce allo scopo di contrastare l’inflazione ed allontanare il rischio di una recessione su scala europea ha inevitabilmente portato i tassi dei mutui legati all’acquisto della prima casa a crescere vertiginosamente raggiungendo valori che non si vedevano da molti anni.

Tassi mutui, nel 2024 caleranno o aumenteranno?
Quale sarà l’andamento dei mutui nel 2024 (insideweek.it)

Chi aveva sottoscritto un mutuo a tasso variabile si è così ritrovato a fare i conti con versamenti mensili più che raddoppiati e questo ha comportato enormi difficoltà nel riuscire a far quadrare i conti. Ma come sarà il 2024 da questo punto di vista? Le ultime notizie fanno ben sperare.

Tassi dei mutui, nel 2024 scenderanno? Ecco quali sono le ultime previsioni

Il mercato dei mutui in Italia potrebbe essere caratterizzato, nel 2024, da una svolta in positivo. Dopo una continua crescita dei tassi infatti si potrebbe iniziare ad invertire la rotta. I primi segnali sono già evidenti dal momento che le prime settimane dell’anno sono state caratterizzate da un primo trend al ribasso che ha riguardato, in questo caso, i mutui a tasso fisso. Alcune banche hanno di fatto ridotto i tassi applicati ai prestiti di nuova erogazione: andando a guardare il valore del tasso medio per i mutui ventennali si può notare il calo dal momento che è passato dal 3,11% di novembre al 2,6% di dicembre 2023 passando, nei primi giorni di gennaio 2024, al 2,54%. Pur essendo ancora lontano dai valori pre-2022 si tratta comunque di un segnale interessante.

Mutui a tasso variabile, lieve flessione a inizio 2024
Mutui a tasso variabile, le previsioni della Bce (insideweek.it)

Le variazioni del tasso variabile, di contro, sono state decisamente più lievi e da questo punto di vista la situazione rimane di sostanziale stabilità. Ma è pur sempre positivo considerato che nell’arco degli ultimi due anni l’andamento era stato costantemente al rialzo. D

el resto si tratta comunque di una seppur minima flessione che potrebbe tradursi, nell’arco dei prossimi mesi, in ulteriori riduzioni. E’ questo che viene indicato dalle aspettative di mercato: l’andamento peraltro dovrebbe proseguire con questa tendenza al ribasso anche nel corso del 2025 rendendo il periodo propizio per stipulare un nuovo mutuo. I risparmi potrebbero essere, indicativamente, di una quarantina di euro al mese per un finanziamento ventennale di 140mila euro.

È ancora presto per poter affermare con certezza che i mutui a tasso variabile continueranno esclusivamente a calare dato che l’andamento dei tassi dipende da una molteplicità di macro e micro fattori economici. Ma stando alle previsioni la Bce potrebbe operare alcuni tagli ai tassi di interesse da giugno in poi qualora l’inflazione dovesse scendere in modo significativo. E questo porterebbe con sé un impatto immediato sul fronte dei mutui.

 

 

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