Joe Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Le prime mosse

Joe Biden ha giurato come 46esimo presidente degli Stati Uniti. Con lui, ha giurato anche la vice Kamala Harris. “Questo è il giorno dell’America, è il giorno della democrazia. Non celebriamo il trionfo di una candidato ma della democrazia, la volontà del popolo è stata ascoltata”, ha detto Biden nel suo discorso che, in molti dei suoi passaggi, è stato improntato all’unità dopo le divisioni del recente passato. “E’ il giorno dell’unità nazionale” ha detto. “Oggi celebriamo il trionfo della democrazia in un’elezione che ha visto mai così tanti americani votare nella storia della nostra nazione e in cui la volontà del popolo è stata ascoltata”, ha detto Biden nella proclamazione, che riprende buona parte dei passaggi del suo discorso di insediamento.

“Sarò il presidente di tutti gli americani”, scandisce ancora mentre esorta a “rispettare l’altro” perché “il disaccordo non diventi guerra mondiale”. “Ve lo prometto, combatterò per coloro che non mi hanno sostenuto così come per coloro che lo hanno fatto” perché “il disaccordo non deve portare alla disunione”, ha sottolineato.

“Dobbiamo combattere contro il virus per la nostra sopravvivenza”, ha poi spiegato parlando del Covid, “un virus che non si aveva da un secolo, che silenziosamente minaccia il Paese, ha preso più vite in un anno in America che in tutta la Seconda Guerra Mondiale”. Sarà, dice, “un inverno di pericolo”.

L’ingresso alla Casa Bianca

Joe Biden mano nella mano con Jill Biden, accompagnati dai figli e nipoti, hanno fatto a piedi l’ultimo tratto della parata fino alla Casa Bianca, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza del presidente sembrava avessero escluso questa possibilità. Sceso dalla limousine, Biden si è avvicinato ai bordi della strada per salutare la sindaca di Washington, Muriel Bowser, e poi si è rivolto ai giornalisti, dicendo “continuate a fare quello che fate”.

“Mi sento come se tornassi a casa” ha risposto al volo al giornalista dell’Nbc a cui si è avvicinato prima di entrare alla Casa Bianca e che gli ha chiesto “Mr President, lei ha aspirato a questo incarico tutta la sua carriera, come si sente?”. Biden si è avvicinato anche ad Al Roker, storico meteorologo della televisione americana, salutandolo con il pugno. “Mr President, sono passate tre ore, come si sente?”, ha chiesto Roker. “Mi sento alla grande”, ha risposto Biden.

Le  prime mosse

“Non c’è momento migliore per iniziare che l’oggi”. Così Joe Biden ha commentato con i giornalisti nello Studio Ovale il fatto di aver voluto firmare già nel primo giorno 17 “coraggiosi” ordini esecutivi, tra i quali quello che impone l’uso della mascherina in tutte le proprietà federali ed altre misure tese, ha detto, a mantenere le sue promesse fatte agli americani tra cui quella per l’eguaglianza razziale.

Tra i 17 provvedimenti quello per fermare il processo avviato da Trump di ritiro della dall’Oms, un’organizzazione definita “essenziale” nel contrasto alla pandemia. Con un’altra misura poi si avvierà il rientro nell’accordo di Parigi, sempre rovesciando una politica di Trump. L’atto sarà depositato già oggi presso le Nazioni Unite e gli Stati Uniti ne faranno ufficialmente di nuovo parte tra un mese.

Continuando poi nelle azioni simboliche di ripudio delle politiche di Trump, un altro ordine esecutivo mette fine al cosiddetto ‘muslim ban’, controverso architrave della politica anti-immigranti dell’ex presidente repubblicano. La misura attualmente in vigore limita l’accesso negli Usa per motivi di sicurezza ai cittadini provenienti da Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen, oltre a quelli provenienti dal Venezuela e dalla Corea del Nord.

Ma forse il gesto simbolicamente più importante è quello dello stop alla costruzione del muro anti-migranti al confine con il Messico con la cessazione immediata della dichiarazione di emergenza nazionale che fu usata come “pretesto” per finanziare il muro.

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