In arrivo il conguaglio IMU, contribuenti terrorizzati: ecco chi dovrà pagarlo

Previsto il pagamento del conguaglio IMU che sta facendo tremare i cittadini: chi pagherà la nuova rata entro Febbraio 2024?

Novità in arrivo per l’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Propria sugli immobili, contenuta nella Legge di Bilancio recentemente emanata. Di regola, il versamento pecuniario di tale tributo avviene entro due scadenze determinate: il 16 Giugno a titolo di acconto e il 16 Dicembre a titolo di saldo per chiudere l’anno. Ebbene, adesso, attraverso le nuove misure, si aggiunge un terzo termine entro il quale effettuare il pagamento anche se questa disposizione non è applicabile a chiunque poiché interessa solamente alcuni contribuenti.

Conguaglio IMU novità
Conguaglio IMU: chi paga? – insideweek.it

Naturalmente i cittadini sono in preda al panico poiché per le famiglie trattasi di un aggravio oneroso. La Manovra 2024 a fini IMU riguarda specificamente 200 Comuni italiani, un numero significativo, e conseguentemente i loro residenti. La notizia non tranquillizza gli animi, anzi ci si domanda chi rientra nel novero dei potenziali ‘malcapitati’ costretti a un conguaglio aggiuntivo. Di seguito, perciò ecco tutte le informazioni utili.

Conguaglio IMU, nuova scadenza: chi dovrà pagare

Generalmente spetta al Comune decidere in merito alle aliquote IMU e limitatamente al 2023 si considerano tempestivi quei provvedimenti inseriti nel portale Federalismo Fiscale entro il 30 Novembre scorso nonché pubblicati entro il 15 Gennaio 2024 affinché acquisiscano efficacia. Purtroppo non tutti gli enti pubblici in questione hanno rispettato i termini previsti per le delibere pertanto i cittadini dovranno pagare la rata entro il 29 Febbraio, escludendo eventuali interessi o sanzioni.

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Richiedere informazioni in merito a chi spetta tale onere pecuniario – insideweek.it

Ma come fare per sapere su chi graverà questo obbligo? Si sottolinei che i Comuni stessi non ottempereranno a nessuna incombenza informativa per cui spetta ai singoli attivarsi in assenza di comunicazioni. A questo riguardo basta accedere al sito del Dipartimento delle Finanze inserendo il nome del Comune di residenza dopodiché nella pagina successiva compilare il dato annuale con la dicitura ‘2023‘ e dovrebbe comparire la delibera in formato pdf. In questo caso non si dovrà versare alcun contributo in denaro poiché si è adempiuto a quanto illustrato poc’anzi.

Qualora invece non risulti alcuna delibera per il 2023, il rischio di dover pagare si manifesta in modo più tangibile anche se ancora non è detto. Difatti, per essere certi sarebbe bene verificare se c’è stato un aggiornamento delle aliquote al 15 Gennaio, ultima scadenza per i ritardatari. In ogni caso si consiglia la consultazione del sito ufficiale dell’Ente istituzionale nel quale è ubicato il proprio l’immobile oppure l’Ufficio Tributi affinché si possa così esser sicuri del proprio destino.

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