Affitti brevi: la mail di Booking che suscita preoccupazione

La mail di Booking sta destando grosse preoccupazioni, poiché si parla di aumenti preoccupanti per i consumatori: guida aggiornata.

Come sempre la preoccupazione aumenta in proporzione al crescere del livello dei prezzi. Se ci sono più soldi da pagare, ecco che arrivano guai, specie se la comunicazione avviene mediante la mail di Booking che nessuno si sarebbe aspettato di ricevere. Ma è davvero così? Ecco quanto espresso dal messaggio, bisogna farvi piena chiarezza e capire davvero di quali costi ed aumenti si sta parlando.

Cosa dice la mail di Booking
Comunicazione preoccupante, guida per gestirla senza problemi e cattive sorprese-Insideweek.it

A determinare la questione sarebbe la nuova Legge di Bilancio 2024, la quale prevederebbe l’aumento dell’aliquota della cedolare secca. L’accrescimento a dal 21 al 26%, ma non sembrerebbe essere per tutti così. Ecco in quali casi giunge la mail da Booking che tratta la questione degli affitti brevi. Infatti, quel che è certo è che la normativa cambia, ma ad essere un po’ “fumosa”, cioè poco chiara, è la stessa comunicazione.

Analisi della mail di Booking, ecco per chi aumentano l’aliquota e i costi, per quale ragione, e come gestire al meglio la situazione ina arrivo nel 2024. Il livello dei prezzi cresce in generale, meglio prevenire “guai economici” e avere sotto controllo la situazione.

Mail di Booking, ecco cosa sapere sugli affitti di breve durata

Cos’è la cedolare secca? Si fa riferimento a un’imposta sostituiva dell’IRPEF, dell’addizionale regionale e comunale, che attiene al soddisfacimento di condizioni come gli affitti brevi. La ratio legis del provvedimento consta proprio nell’evitare condizioni di evasione fiscale. Quindi, funge sia da controllo che da contenimento a situazioni di illegalità fiscale. Per cui ecco cosa comunica la mail di Booking e quanto serve sapere.

A cosa serve la mail avvertimento di Booking
Comunicazione preoccupante, guida per gestirla senza problemi e cattive sorprese-Insideweek.it

La mail informa della presenza di nuove normative frutto della sopracitata Legge di Bilancio del 2024. A partire dal 1 gennaio del 2024 vige l’obbligo di versare la cedolare secca alle Autorità fiscali italiane. Questa condizione però non vale per tutti, ma per chi effettua il pagamento tramite Booking.com e rientra nelle seguenti condizioni. Se ci sono affitti tra uno e quattro immobili residenziali di cui almeno uno iscritto come immobile residenziale nel registro catastale italiano, non si è fornito il numero di Partita IVA o non se ne ha uno, o non c’è alcun Extra oltre l’alloggio.

Per extra si intendono tutti quei servizi che vanno oltre il dormire e fanno riferimento ai pasti, lavanderia, colazione in camera, noleggio auto e bici, servizio di traduzione, e navetta aeroportuale. Se si rientra in questa casistica si applica la cedolare secca al 21% sul valore totale delle prenotazioni in base al pagamento online per affitti di un mese. Qui sono escluse l’IVA e la tassa di soggiorno. Saranno poi i partner che pagheranno le tasse alle Autorità fiscali.

Entro tre mesi viene anche inoltrata tutta la documentazione del caso con tanto di ricevute ed importi, questi ultimi possono essere recuperati mediante dichiarazione dei redditi. Cosa deve fare il contribuente? E’ la stessa mail che specifica che dovrà semplicemente dichiarare e tenere sotto controllo la propria situazione fiscale. In modo da capire se la tassazione fiscale va apportata in base al caso preso in esame.

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