Se ti senti stanco e abbattuto e non hai più energie vitali per andare al lavoro, attento a chiamarla pigrizia: potresti essere in burnout
La società in cui viviamo è inserita all’interno di una realtà capitalistica alla quale è praticamente impossibile sottrarsi. Ciò che importa è la produttività e la resa economica, quindi è importante essere sempre sul pezzo, concentrarsi sul proprio lavoro e dare tutto per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, mettendo le proprie esigenze in secondo piano rispetto a quelle lavorative. In una realtà come questa, però, il burnout è frequente: ecco cos’è e perché non va chiamato pigrizia.
Quando non si ascoltano i segnali del proprio corpo per molto tempo, quindi non si riposa un buon numero di ore al giorno e non ci si concede mai giorni di pausa e attività sportive o ricreative, si arriva a un punto di non ritorno in cui, nella maggior parte dei casi, si vive un crollo psico-fisico importante. In molti casi, prima che questo avvenga, si vive un periodo di stanchezza perenne e impossibilità di proseguire nella propria quotidianità: sebbene spesso venga chiamato pigrizia, questo in realtà è tutt’altro.
Nella società odierna, la produttività 24 ore su 24 non è considerata niente di eccezionale, né di sbagliato: al contrario, è premiata come se fosse un valore personale ed è considerata l’unico modo per raggiungere il vero successo lavorativo, che quindi è anche personale. Quando però il corpo e la mente raggiungono livelli di stanchezza e di stress inauditi, può succedere che improvvisamente si venga pervasi da sensazioni nuove e invadenti come mal di testa, dolori muscolari, sensazione di svuotamento e di negatività, scarso o nullo entusiasmo e isolamento, nonché disturbi del sonno e malessere generico.
Tutto ciò è accompagnato da una scarsa produttività che impone alcuni giorni di ferie o di malattia, poiché di fatto è davvero impossibile proseguire nei propri impegni. Questa situazione viene additata da molti come pigrizia e poca voglia di lavorare, quando in realtà si tratta del tanto chiacchierato burnout: questa situazione non è affatto da prendere sottogamba e va indagato con un medico di medicina generale e con uno psicologo, affinché si curino sia i sintomi fisici che quelli mentali.
Inoltre, è importante riconoscerlo per prendersi del tempo per sé e per cercare di capire quali sono le abitudini quotidiane che hanno portato a questo livello di stress, così da non giungerci più e stare meglio per sempre.
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