Le lenzuola che diventano pesanti sulla pelle. Le lancette dell’orologio che sembrano rallentare, rendendo eterni i secondi in attesa dell’alba. La ricerca di un po’ di refrigerio con una bibita in frigo. E il telecomando in mano, in uno zapping annoiato, nel tentativo di distogliere la mente da ansie e preoccupazioni, incluso il timore di affrontare il mattino con la stanchezza accumulata in una notte insonne.
Caldo e preoccupazioni tengono svegli molti italiani. Anzi, sempre più. I disturbi del sonno, in epoca di pandemia, sono sensibilmente aumentati.
Stando ai dati Eurodap, la crescita è pari al 40%. Il resto, in questo periodo, lo fanno le temperature decisamente alte, che fanno girare e rigirare tanti nel letto nella speranza – vana – di addormentarsi. Gli effetti si vedono il giorno dopo: stress, difficoltà di concentrazione, malumore, ovviamente stanchezza e via dicendo.
Eppure le regole per un buon riposo sono poche e facili – o quasi – da seguire. «Il tema della temperatura è oggettivo – dice Giuseppe Insalaco, responsabile Centro per la diagnosi e cura dei disturbi respiratori nel sonno del Cnr-Irib – in questa stagione, la temperatura ideale per dormire bene sarebbe di 26 gradi con un tasso di umidità del 45%. Se l’umidità è più alta, anche le temperature ottimali non vengono percepite come tali». Largo, dunque, ai condizionatori ma non solo. Occorre distrarsi. I rimedi fai-da-te, però, spesso, finiscono per favorire l’insonnia. Vietato – o quasi – assopirsi davanti alla Tv.
«L’ambiente deve essere il più silenzioso possibile – prosegue – e buio. Può accadere di addormentarsi davanti alla televisione, dopo un po’ ci si risveglia. Non bisognerebbe lavorare subito prima di andare a dormire e neppure fare attività fisica. Occorrono delle fasi di relax tra queste attività e il momento di andare a letto. Un piccolo errore, che viene fatto comunemente, è coricarsi, leggendo un libro sul tablet: la retroilluminazione stimola l’attività cerebrale».
Perché il tema non è tanto, o comunque non è solo la quantità del sonno, quanto la sua qualità. «Un problema frequente d’estate – spiega Insalaco – è che si tende ad andare a dormire più tardi del solito, fosse anche solo per il diverso ciclo luce-buio. Ciò può portare ad andare oltre la propria finestra di sonno. C’è quella post-prandiale che dovrebbe diventare un’abitudine, per almeno dieci/venti minuti. E c’è quella serale, che nella gran parte dei soggetti va dalle 21/22 a mezzanotte. Quando andiamo oltre questi orari, facciamo più fatica ad addormentarci. Nel fine settimana, peraltro, i nostri orari e ritmi, di solito, cambiano ancora».
Le ore necessarie al corretto riposo variano tra le persone. «In media, si calcolano sette/otto ore di sonno». Anche la dieta incide. «Sì a cibi facilmente digeribili, con cotture e condimenti leggeri. Attenti all’alcol. Si pensa che aiuti, in realtà tende a causare un addormentamento precoce con frequenti risvegli e la conseguente alterazione dei cicli del sonno. Bisogna evitare, inoltre, di fare una pausa troppo breve tra la cena e il momento di coricarsi. Occorrerebbe far passare almeno due/tre ore».
Migliora la tua beauty routine con questi 3 prodotti di bellezza. La tua skincare non…
Hai mai notato questo particolare dettaglio della carta igienica? Se ti succede devi buttarla subito…
Scopri come preparare una colazione velocissima grazie alla ricetta di Claudia Dionigi dei pancake alla…
Tulipani sempre freschi, non serve acquistare quelli più costosi, ma prendersi cura di loro con…
Alessandro Baricco, il celebre scrittore italiano torna nuovamente in televisione dopo la malattia: quali sono…
Un semplice errore di valutazione, una disattenzione voluta, rischia di determinare una multa per il…