Il presidente Usa, Donald Trump, è “pronto” perchè il parziale ‘shutdown’ dell’amministrazione vada avanti mesi, forse anche più di un anno, anche se ritiene questo scenario improbabile. E ha comunque chiarito che terrà chiuso il governo “fino a quando non sarà risolta” la questione del finanziamento del Muro. Lo ha detto al termine dell’incontro con i Democratici alla Casa Bianca, incontrando la stampa nel Giardino delle Rose. Trump ha ribadito di ritenere il muro necessario e ha avvertito che potrebbe dichiarare una “emergenza nazionale” per realizzare la barriera, anche “in acciaio”.
Intanto la Camera, guidata dalla speaker democratica Nancy Pelosi, ha approvato due misure che riaprirebbero le agenzie governative ma senza stanziare i fondi per un muro al confine con il Messico, preteso da Donald Trump. Le proposte sono destinate a finire nel vuoto perché al Senato i repubblicani, che hanno la maggioranza, hanno già chiarito che senza l’ok del capo della Casa Bianca non ci sarà alcuna approvazione. L’impasse resta.
“Non costruiamo muri”, dichiarato Pelosi ai giornalisti poco prima del voto bipartisan. “Un muro è un’immoralità tra Paesi, è un vecchio modo di pensare, non è economico”, ha spiegato sostenendo che i soldi sarebbero stati spesi meglio per la tecnologia della sicurezza dei confini con droni, videosorveglianza e con più agenti di frontiera.
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