Spagna, Giappone, Svizzera: nel 2040, in quale paese si vivrà più a lungo?

Il Giappone potrebbe essere detronizzato! Nel 2040, la Spagna dovrebbe essere in cima alla lista mondiale dell’aspettativa di vita. Utilizzando i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, i ricercatori hanno modellato le tendenze dell’aspettativa di vita e delle cause di morte nel mondo entro il 2040. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica “The Lancet”, prende in considerazione 250 cause di morte in 195 paesi e territori.

La palma dell’aspettativa di vita in Europa
Gli abitanti dei quattro stati principali, Spagna, Giappone, Singapore e Svizzera, nel 2040 avranno un’aspettativa di vita di oltre 85 anni per entrambi i sessi. La Spagna conta già tra i paesi europei in cui viviamo la più alta. Per gli uomini e le donne, la regione europea con la più alta aspettativa di vita è la comunità di Madrid, secondo i dati di Eurostat del 2018.

Infografica: le regioni dell’Europa in cui viviamo la più antica

Se le tendenze della salute resteranno tali, l’aspettativa di vita media potrebbe raggiungere gli 85,8 anni nel 2040. Il riscatto della demografia e dell’invecchiamento, la malattia di Alzheimer, dovrebbe superare le prime dieci cause di morte prematura in il paese, spiega “The Lancet”.

Gli Stati Uniti giù
Gli Stati Uniti, al contrario, potrebbero registrare il più grande calo tra i paesi ricchi dal 43° al 64° posto, con un guadagno di speranza di vita di poco più di un anno (78,7 anni) nel 2016 a 79,8 nel 2040). La Francia manterrebbe il suo 8° posto in questo elenco di longevità, nonostante un guadagno previsto di due anni di aspettativa di vita (da 82,2 anni nel 2016 a 84,3 nel 2040). Tra le ultime nazioni in classifica, con una durata inferiore a 65 anni nel 2040, vi sono paesi africani come la Repubblica Centrafricana, il Lesotho, la Somalia e lo Zimbabwe. Le proiezioni più pessimistiche danno un’aspettativa di vita di 45,3 anni alla popolazione del Lesotho nel 2040.

Obesità, tabacco, alcol
La forte disparità regionale è spiegata dal fatto che i fattori di salute sono presi in considerazione, ma non quelli direttamente medici. “Esiste un grande potenziale per influenzare la traiettoria discendente della salute, concentrandosi su fattori di rischio chiave, livelli di istruzione e reddito pro capite”, dice lo studio. Nel mondo, malattie e incidenti non trasmissibili stanno guadagnando terreno. Rappresentano otto delle prime dieci cause di morte prematura, tra cui ictus, malattia renale cronica, morbo di Alzheimer, diabete, incidenti stradali e cancro ai polmoni. Nel 2040 moriremo principalmente di patologie legate al nostro stile di vita: ipertensione, obesità, alti livelli di zucchero nel sangue, tabacco e alcol; sono questi i cinque principali fattori che rappresentano la maggior parte mortalità prematura nei prossimi anni. Lo studio suggerisce che siano messe in atto politiche più educative per prevenire i comportamenti più rischiosi.

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