Sanità, è allarme sociale. 5 milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici

E’ allarme sociale. Secondo dati ISTAT, negli ultimi 12 mesi circa 5 milioni di italiani per motivi economici hanno dovuto rinunciare alle cure. Le continue revisioni al ribasso degli indici per accedere alla prestazioni sanitarie e gli aumenti del costo del ticket costringono sempre più a fare scelte diversificate e restrittive. Il rapporto EHCI 2017 ha posizionato il SSN italiano al 20° posto su 35 paesi europei e l’Italia è il paese europeo con la più grande differenza tra Regioni di PIL pro-capite, dove la spesa nella regione più povera è solo 1/3 di quella della più ricca”.

E’ quanto e’ emerso dall’intervento del prof. Filippo Fordellone nuovo responsabile sanita’ e sociale di Federcontribuenti durante l’incontro del 15 aprile alla Camera dei Deputati sul ‘Social Impact Finance e il ruolo della medicina come fondamento delle politiche sociali . ”Sebbene una serie di servizi di base siano gratuiti, le spese a carico dei pazienti sono eccessivamente elevate (23% del totale, rispetto ad una media UE del 15%); il dato peggiore riguarda – ha ricordato il prof. Fordellone – le cure odontoiatriche, come se avere un sorriso sano fosse solo un fattore estetico”. Nella fascia di reddito più bassa la percentuale di cittadini che segnalano bisogni sanitari non soddisfatti per motivi economici è particolarmente elevata, lasciando intravedere marcate disparità nell’accesso all’assistenza.

Fordellone che ha parlato della ”sanità’ sociale sostenibile come impegno fondamentale nel ritrovare i valori dell’uguaglianza e della solidarietà”, ha illustrato anche il progetto Pimos, Progetto Italiano di Medicina ed Odontoiatria Sociale, di cui ne e’ il presidente, ”il primo in Italia nato come un sodalizio mutualistico per l’erogazione di prestazioni sanitarie in base alla redditualità’ del paziente nel rispetto dell’ art. 32 della Costituzione”. ”Non ci basta spingere il parlamento a rivedere l’accesso alle cure attraverso l’ISEE, – spiega il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella (nominato vice presidente della Pimos), vogliamo anche portare a galla tutto quel marciume che ha trasformato i pazienti in serie A o B; tutta quell’indifferenza, mediocrità con cui i medici e Direttori sanitari accettano le malfunzioni nei propri ospedali; vogliamo denunciare pubblicamente cosa i malati in attesa di trapianto o trapiantati subiscono nei corridoi ospedalieri; vogliamo aprire il vaso di Pandora del Servizio Sanitario Pubblico”.

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