La più grande acquisizione mai fatta prima: IBM ha annunciato domenica notte l’acquisizione di Red Hat, leader mondiale nel software open source. Questa transazione da $34 miliardi (29,87 miliardi di euro) è il più grande acquisto mai effettuato da Big Blue (il soprannome di IBM dai tempi in cui i suoi impiegati indossavano una divisa aziendale), nata nel 1911.
Ginni Rometty, presidente e Ceo di Ibm dal 2012, parla di un’operazione “game changer”, in grado di cambiare le regole del mercato, attraverso la quale “Ibm diventerà numero uno mondiale tra i provider di cloud ibrido, offrendo l’unica soluzione di open cloud che permetterà alle aziende di sfruttare tutto il valore del cloud per il loro business”.
Red Hat, con headquarters in North Carolina, a Raleigh, è stata fondata nel 1993 e si è nel tempo specializzata in sistemi operativi open source Linux, sistema che si è affermato nel tempo come la principale alternativa ai software proprietari di Microsoft. La società, secondo quanto sottolineato da Rometty in un’intervista a Reuters, è una delle poche aziende sul mercato del cloud a poter contare su ricci in crescita e su un flusso di cassa disponibile per gli azionisti e i finanziatori.
Questa mossa sarà utile a Ibm per affrontare da una posizione di forza la competizione con Amazon e Google sul cloud. Se da una parte negli ultimi 5 anni hanno perso circa un terzo del loro valore, quelle di Red Hat hanno registrato nello stesso arco temporale una crescita di 170 punti percentuali.
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