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Blue Monday, il giorno più triste dell’anno che piace tanto alla pubblicità

Lo chiamano ‘”Blue Monday”, il terzo lunedì di gennaio, etichettato come il giorno più triste dell’anno. Le luci di Natale sono ormai spente e i giorni di festa un lontano ricordo, le temperature rigide e le giornate grigie mettono alla prova i buoni propositi dell’anno. Insomma, sembra che di motivi per “essere giù” ce ne siano abbastanza e, come se non bastasse, c’è anche una pseudo-equazione che, qualche anno fa, spopolò, confermando questo “mood” collettivo. La elaborò (per poi rinnegarla) lo psicologo Cliff Arnall, dell’Università di Cardiff incrociando alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi dopo le feste e la crescente necessità di darsi da fare. Questo giorno ovviamente non poteva che cadere in inverno, stagione che genera il winter blues, la depressione invernale.

Una “fake news”, o meglio un’operazione commerciale: l’equazione era stata commissionata da un sito di viaggi e di matematico non aveva che il nome. E il prezzo: Arnall fu pagato 1200 sterline. Ogni anno però, quando si avvicina il terzo lunedì di gennaio, puntuali arrivano consigli, studi, pubblicità e, ovviamente, l’hashtag “bluemonday” balza in cima ai trending topic. Una questione di marketing che però non piace a tutti. ” “Questo non è il modo giusto per sensibilizzare su un problema gravissimo quale è la depressione”, dice Antonis Kousoulis, direttore della Mental Health Foundation del Regno Unito. “Dicendo che questo singolo giorno è il giorno più deprimente dell’anno, senza alcuna prova, stiamo banalizzando la depressione. La salute mentale è la più grande sfida di salute della nostra generazione”, ha aggiunto.

Se il Blue Monday non esiste, è invece una realtà il “winter blues”, scientificamente noto come “disturbo affettivo stagionale”, che è riferito alla “mancanza di luce solare”. In questo periodo dell’anno riceviamo meno luce naturale rispetto alle altre stagioni e questo finisce per alterare il nostro ritmo circadiano, il nostro riposo e il nostro umore. L’antidoto è sfidare il freddo ed esporsi quanto più possibile al sole, camminare all’aria aperta, passeggiare in un parco, sapendo che è un percorso in discesa: la primavera non è poi così lontana.

Nicol Isidori

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